VENERDI' SANTO - Processione dei Misteri

A Foggia, nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo, subito dopo la funzione della "Adorazione della Santa Croce", si svolge la processione dei Misteri detta anche "Via Crucis".

La processione vede la partecipazione delle tredici Confraternite e tre Pie Unioni della città che sono in vario modo impegnate nel portare i simulacri o semplicemente come presenza all'evento. 
Dalla Chiesa del Succorpo, che si trova al livello inferiore della Cattedrale di Maria SS. Assunta, vengono portate fuori, su via Campanile, le statue dei Misteri e la pregevole urna dorata contenente il Cristo Morto.
Qui  vengono custoditi, durante l'anno, i sette Misteri della Passione, opere lignee dello scultore foggiano Giuseppe Fiore, che le realizzò nel 1856.
I Misteri rappresentano:

1 - Gesù nell'orto
2 - Gesù legato
3 - Gesù alla colonna
4 - Gesù deriso
5 - Gesù alla canna (Ecce Homo)
6 - Gesù che porta la croce
7 - Gesù Morto (nell'urna)


Subito dopo l'uscita del Gesù Morto, tutti i Misteri si dispongono allineati sulla vicina via Arpi lungo la quale si trova un arco attraverso il quale la statua della Addolorata si congiungerà al sacro corteo, prendendo posto immediatamente davanti all'"Urna".


Infatti da quell'arco si accede ad una piazzetta in cui si trova la Rettoria di Maria SS. Addolorata in cui viene praticato il culto alla "Mater Dolorosa"; in questa stessa chiesa, il Mercoledì Santo, un gruppetto di quattro donne procede alla vestizione della Vergine con un luttuoso abito ottocentesco, uno dei sette della sua dotazione.
Una volta che l'Addolorata si è unita alla processione, questa si compone quindi di otto Misteri.



Accompagnata dalla banda che esegue marce funebri, la processione, attraverso via Fuiani e corso Garibaldi, raggiunge piazza XX settembre dove, per tre volte, davanti alla Chiesa di S. Francesco Saverio si incontreranno l'Addolorata e Gesù Morto, tra una grande folla commossa di devoti.


Al termine, percorrendo prima corso Cairoli e poi corso Vittorio Emanuele II, i Misteri ritornano nelle loro sedi.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.